PROGETTI | La formazione per gli Assistenti Sociali

People T&C continua a maturare esperienza nella formazione di percorsi personalizzati su richiesta delle cooperative.

Continua l’esperienza di People T&C nella formazione per gli assistenti sociali.

Riprende, infatti, il percorso di formazione organizzato, su mandato del Comune di Civitavecchia, in collaborazione con la cooperativa Alicenova, destinato agli assistenti sociali impiegati nei servizi sociali professionali dei Comuni del Lazio e in particolare del Distretto di Civitavecchia.

Il corso si propone di accompagnare gli assistenti sociali nel rafforzamento della dimensione del lavoro in equipè, della cura del clima interno e della condivisione di una serie di dimensioni emotive e di gestione della relazione di aiuto: da qui il titolo LA GESTIONE DEI GRUPPI NEL SERVIZIO SOCIALE.

Articolato in 4 incontri con cadenza mensile, sarà ospitato all’interno di sedi messe a disposizione dalla cooperativa Alicenova: la formazione sarà realizzata in vari centri diurni e strutture, tra Tarquinia e Civitavecchia, fino alle festività natalizie.

Il corso è stato patrocinato dall’Ordine degli Assistenti sociali del Lazio.

Più concentrato, invece, il percorso che People T&C ha organizzato su mandato della cooperativa Orizzonte e destinato alle operatrici del segretariato sociale del Distretto A con capofila Alatri.

DALL’ACCOGLIENZA AL LAVORO CON LA COMUNITÀ: questo il titolo del corso in 5 incontri che ha l’obiettivo di far acquisire strumenti per la prima accoglienza e l’ascolto attivo dell’utenza; affinare gli strumenti per la gestione del colloquio e l’analisi della domanda dell’utenza; sviluppare riflessioni e strategie relative all’intervento di comunità e il lavoro con le reti formali e informali; costruire modelli e strumenti di lavoro condivisi all’interno dell’equipe.

PROGETTI | La comunicazione efficace al nido ai tempi del covid 19

Dopo la pausa estiva, riprende il progetto formativo con il Comune di Frosinone

È iniziata lo scorso marzo la collaborazione di People T&C con il comune di Frosinone.

L’obiettivo era realizzare un percorso di formazione destinato alle operatrici del nido comunale Fantasia per migliorare la comunicazione e la gestione delle relazioni con i vari protagonisti del servizio educativo, prima tra tutte le famiglie.

Nello spirito di People T&C, abbiamo raccolto la sfida progettando un percorso formativo di 32 ore e coinvolto docenti esterni con i quali intratteniamo rapporti particolarmente fiduciari, come Roberto Latella, ma anche professioniste delle nostre organizzazioni socie, quali Alessia Morini, Responsabile area infanzia e adolescenza del Consorzio Parsifal e Simona Straccamore, responsabile infanzia della cooperativa Altri Colori.

Dopo i primi due moduli tenutesi nella primavera scorsa, riprenderanno il 28 Settembre le attività formative con un modulo dedicato agli strumenti e tecniche di comunicazione con le famiglie.

AREA GOVERNANCE | Ridotto il capitale sociale di People T&C

Il resoconto dell’Assemblea straordinaria

Era stata già anticipata nella newsletter del mese di Agosto la notizia dell’assemblea straordinaria della società fissata per venerdì 10 Settembre.

L’assemblea avrebbe dovuto deliberare la riduzione del capitale sociale per esclusione dei soci morosi e per recesso volontario di una delle cooperative socie.Così è stato.

Ad intervenire in seconda convocazione, di fronte al notaio Jacopo Ricciotti di Alatri, sono stati il presidente del Consorzio Parsifal, Daniele Bruno del Monaco, il presidente della cooperativa Altri Colori, Vincenzo Di Prospero e in delega, i rappresentanti legali delle cooperative Cecilia, Cotrad e Orizzonte.

L’assemblea ha deliberato:

  • Di prendere atto dell’esclusione per morosità nel conferimento di 5 soci (Amicizia, La Luna,
    Mosaico, Trerus e Santa Maria del Giglio);
  • Di prendere atto del recesso della cooperativa La Valle.
  • Di ridurre il capitale sociale da 70.000 euro a 56.000 euro modificando l’art. 5 dello statuto.

La deliberazione di riduzione del capitale sociale sarà immediatamente efficace dall’iscrizione nel registro delle imprese e potrà essere eseguita soltanto dopo il decorso di 90 giorni da detta iscrizione, purché entro tale termine nessun creditore sociale anteriore all’iscrizione faccia opposizione.

AREA SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE | PRIVACY – Green pass sì o green pass no? Le coordinate privacy nella gestione della Carta verde

Un puzzle ancora in via di definizione.

Ogni estate è da sempre contraddistinta da un particolare motivo canoro. La famosa canzone dell’estate. E se non fosse per la tragicità della situazione pandemica che stiamo vivendo – che lascia davvero poco spazio all’ironia – anche in ambito privacy potremmo candidare a ritornello estivo 2021 quello de “Green Pass sì o Green Pass no?”. E sì, perché questo è il tema del momento che accende la discussione in un mondo del lavoro che cerca di orientarsi in una sovrapproduzione normativa che conta ormai atti e provvedimenti di diversa natura con citazioni di norme pregresse in premessa, che arrivano a superare anche le 3 cartelle.

In questo approfondimento, cercheremo di fissare alcuni concetti di fondo che dobbiamo tener presente in termini privacy quando, nelle nostre imprese, dobbiamo fare i conti con la gestione dei green pass. Una gestione, quelle delle carte verdi, che solleva inevitabilmente problematiche organizzative che sono tanto più complesse quando si hanno di fronte organizzazioni come quelle che gestiscono servizi socio sanitari e educativi a committenza pubblica, spesso dislocate in territori e regioni diverse e che tra l’altro impiegano personale con profili non sempre riconducibili alle professioni sanitarie: le stesse che, sovente, si trovano anche ad organizzare eventi ed attività aperti al pubblico.

Ricordiamo, come doverosa premessa, che oggi dobbiamo confrontarci con un concetto di privacy più evoluto, che non è solo sinonimo di riservatezza (“to be alone”) delle persone, ma che abbraccia il più ampio diritto a controllare la circolazione dei propri dati personali. Un’impresa che punta a garantire la compliance alla normativa in materia di protezione dei dati personali dei propri utenti e lavoratori deve aver cura di mettere in atto tutti quei processi e quelle misure tecniche ed organizzative che sono potenzialmente adeguate a garantire la gestione dei rischi che minacciano la protezione e la libera circolazione dei dati.

Il primo aspetto da verificare è se la nostra impresa svolga servizi e attività tra quelle indicate dal D.L. n. 105 del 23 luglio 2021 per l’accesso alle quali sia richiesta la certificazione verde COVID 19. Senza pretesa di esaustività in questo spazio, ne richiamiamo solo alcune per rimandare alla completezza dell’art. 3 del decreto citato: servizi di ristorazione al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione; strutture sanitarie e RSA. 

Il secondo aspetto riguarda la consapevolezza della natura dei dati personali che l’impresa va a trattare. Il Green Pass, quale documento che certifica non solo l’avvenuta vaccinazione ma anche altre situazioni abilitanti come esiti di tampone negativo o avvenuta guarigione da Covid 19, contiene dati personali definiti come di natura “particolare” o ex sensibili per cui si richiede in generale un più elevato livello di protezione. Questo significa innanzitutto che, a livello organizzativo, non tutti possono accede a queste informazioni. L’impresa che dovrà organizzare il processo di controllo dei green pass dovrà provvedere a che le persone preposte siano autorizzate a farlo con uno specifico incarico e specifiche istruzioni. Questo implica, pertanto, che la nomina dovrà essere corredata dalle informazioni gestionali per la corretta supervisione dell’ingresso degli utenti, nel rispetto delle disposizioni vigenti e che il lavoratore delegato dovrà avere idonea formazione, al pari di un incaricato al trattamento del dato ai sensi dell’art. 29 del GDPR.

Il terzo aspetto riguarda la corretta identificazione degli interessati dalle attività di controllo. Si tratta dei fruitori di servizi che hanno più di 12 anni d’età e di coloro che non sono affetti da patologie che li esonerano sulla base di una specifica certificazione medica.  Sono coloro che sono soggetti alla necessità di possedere e di esibire la “certificazione verde COVID-19”: un obbligo di possesso da un lato e un dovere di esibizione dall’altro.

Il controllore potrà trovarsi nella condizione che venga esibita una certificazione medica diversa dal green pass che raccoglie dati particolari della persona. Il Ministero della Salute ha recentemente disciplinato, con circolare n. 35309 del 4 agosto 2021, la situazione dei soggetti per i quali la vaccinazione anti SARS-CoV-2 venga omessa o differita in ragione di specifiche e documentate condizioni cliniche che la rendono in maniera permanente o temporanea controindicata. In luogo della certificazione verde, questi soggetti potranno esibire la certificazione di esenzione dalla vaccinazione per consentire l’accesso ai servizi.

Nell’identificazione dei soggetti interessati dall’attività di controllo, un approfondimento specifico deve essere riservato ai lavoratori a cui dedicheremo uno specifico paragrafo. Nessuna menzione viene fatta dal D.L. 105 nei loro confronti per cui ad oggi non solo non vige l’obbligo di presentare il Green pass, ma neppure la possibilità che il datore di lavoro lo richieda. L’unica eccezione riguarda attualmente il personale sanitario e quello del mondo della scuola come ulteriore misura di sicurezza al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione. Il decreto-legge introduce, dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 (attuale termine di cessazione dello stato di emergenza), la “certificazione verde COVID-19” per tutto il personale scolastico.  Questo tema sarà oggetto del paragrafo successivo.

Il quarto aspetto riguarda le modalità e gli strumenti con cui deve avvenire il controllo. Già il DPCM del 17 giugno 2021 all’art.13 – poi richiamato dal D.L. n. 105 del 23 luglio 2021 e ribadito nella circolare del Ministero dell’Interno del 10 agosto – ha stabilito che il controllo del possesso del green pass deve essere effettuato mediante la lettura del QR-code, utilizzando esclusivamente l’applicazione “VerificaC19”, che consente di controllare l’autenticità, la validità e l’integrità della certificazione e di conoscere le generalità dell’intestatario, senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione e senza conservare i dati relativi alla medesima oggetto di verifica. La norma prima, e un parere del Garante della privacy dopo, hanno chiarito che il soggetto addetto alla verifica può richiedere anche un idoneo documento di identità dell’intestatario: una circostanza da intendersi discrezionale, salvi i casi di abuso o elusione delle norme, come ad esempio quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione verde.

Il quinto aspetto riguarda la possibilità di raccogliere i dati dell’intestatario del green pass. Per quelle attività che si basano su iscrizioni e frequenza continuative degli stessi beneficiari, alcune imprese hanno ipotizzato di predisporre una modulistica che consenta di raccogliere il dato al momento dell’iscrizione/adesione ad un determinato servizio o acquisire una copia del pass da archiviare, anche in un eventuale gestionale. Questa procedura sarebbe tuttavia in netto contrasto con l’art. 13 del DPCM del 17 giugno 2021 che prevede che il controllo sia consentito tramite applicazione “VerificaC19” e nello specifico con il suo comma 5 che precisa, inoltre, che “l’attività di verifica delle certificazioni non comporta, in alcun caso, la raccolta dei dati dell’intestatario in qualunque forma”. Dovremmo capire tuttavia, nelle prossime ore, se in analogia con quanto previsto in un parere tecnico del Ministero dell’Istruzione sul decreto relativo all’esercizio in sicurezza per le attività scolastiche, si possa procedere almeno alla registrazione dell’avvenuto controllo. Almeno per quelle attività continuative di cui beneficiano quotidianamente gli stessi fruitori. 

GREEN PASS E LAVORATORI.

Concentriamoci in questa sessione sul rapporto tra datore di lavoro e lavoratori rispetto alla gestione dei green Pass. Il primo aspetto da considerare è che, in analogia con quanto previsto in tema di vaccinazione dei dipendenti, il datore di lavoro deve assicurare che i dipendenti “non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità” e, nell’affidare i compiti ai lavoratori, occorre tener conto “delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza”. In questo quadro e nell’ambito delle attività di sorveglianza sanitaria, l’unico soggetto legittimato a trattare i dati sanitari dei lavoratori e a verificare l’idoneità alla “mansione specifica” è il medico competente. Il datore di lavoro, infatti, non può acquisire ‒ neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico competente ‒ i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali e quindi ….del Green pass. La regola non subisce eccezioni neppure nell’ambito di contesti lavorativi come quello sanitario caratterizzato da esposizione diretta ad agenti biologici. Anche in questi casi, solo il medico competente può trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti e, in caso, tenerne conto in sede di valutazione dell’idoneità alla mansione specifica.  Il Garante della Privacy non ha al momento dato indicazioni specifiche al riguardo sulla gestione del green Pass dei lavoratori. Aspettiamo conferma in merito soprattutto in considerazione del fatto che spesso, le cooperative che gestiscono servizi pubblici sono chiamate a fornire elenchi vari del personale con dati particolari su richiesta delle stesse committenze pubbliche in ragione degli adempimenti contrattuali, tra l’altro su indirizzi email generici pubblicati sui siti degli enti

GREEN PASS NEL MONDO DELLA SCUOLA

Per quanto concerne il mondo della scuola, un parere tecnico del Ministero dell’Istruzione rispetto al Decreto-legge n. 111/2021 “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”  prevede che per assicurare i controlli sul possesso del green pass nel mondo della scuola non sia necessario acquisire copia della certificazione del dipendente, a prescindere dal formato in cui essa sia esibita, ma ritenendosi sufficiente la registrazione dell’avvenuto controllo con atto interno recante l’elenco del personale che ha esibito la certificazione verde e di quello eventualmente esentato.  Il tema rimane chi e come si debba effettuare questo controllo, anche nel rispetto della privacy. I dirigenti attraverso una nuova piattaforma? È l’ipotesi che ci anticipa oggi [26 agosto] il Corriere della Sera e che rappresenta di per sé una novità rispetto alle previsioni del decreto appena citate. In questo quadro, pensiamo al personale di molte delle nostre cooperative che rappresentano un supporto importante al mondo della scuola. Personale che non ha come datore di lavoro il dirigente scolastico. Da chi dovrà essere controllato il possesso del green pass? Non certo dal datore di lavoro che non può richiederlo al dipendente e che dovrebbe avvalersi del medico competente… o forse di personale interno delegato? In entrambe le soluzioni con aggravio di costi e un’organizzazione sproporzionata, soprattutto per realtà complesse su più sedi ….. Il paradosso di questo problema emerge ancora di più se pensiamo che il green pass di quello stesso dipendente – per esibire il quale tanto stiamo discutendo- viene controllato dal personale del ristorante ..magari di fronte la scuola!

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.

AREA SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE | PRIVACY – People T&C collabora in ambito Data Protection con SixS, la società di Gecos Plus

Quando la squadra fa la differenza.

L’esigenza di coordinamento con SixS srl – SOLUZIONI INFORMATICHE PER IL SOCIALE è emersa nell’ambito del Tavolo di lavoro sulla Protezione dei dati coordinato da People T&C con le cooperative che hanno adottato un sistema di gestione del trattamento dei dati in linea con quello consortile. Sixs è la società con sede a Vaiano Cremasco che gestisce per conto di molte nostre cooperative il gestionale Gecos Plus attraverso cui vengono effettuate alcune operazioni di trattamento dei dati di operatori e utenti di diverse nostre cooperative. In termini privacy, quindi, SixS è uno dei responsabili del trattamento dei dati delle nostre cooperative che, in base alle prescrizioni dell’art. 28 del GDPR, deve essere, non solo formalmente nominato tale ma anche periodicamente auditato. Grazie alla mediazione dell’Amministratore di sistema di una delle nostre cooperative, People T&C, attraverso il suo Direttore, ha lavorato con il DPO della società avv. Paolo Albizzati e con il Software Architect Valerio Artusi ad una check list di riferimento che possa essere utilizzata delle cooperative per garantire il monitoraggio continuo dell’adeguatezza delle misure tecniche ed organizzative adottate dal fornitore.Alle cooperative daremo indicazioni nel prossimo appuntamento del Tavolo di lavoro del 23 Settembre.

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.

AREA GOVERNANCE | People T&C verso l’Assemblea Straordinaria per la riduzione del capitale sociale

La lunga storia del difficile rapporto con alcuni soci si conclude il prossimo 10 settembre.

È una querelle che dura da anni, quella tra i vari amministratori di People T&C, succedutesi negli anni e i soci morosi e cioè di quelle organizzazioni che, pur sottoscrivendo l’atto costitutivo della società nell’ormai lontano 12 aprile 2012 e impegnandosi contestualmente alla sottoscrizione di una partecipazione al capitale sociale, non hanno mai dato seguito al suo integrale versamento. All’epoca erano 17 i soci fondatori, tutte persone giuridiche, quasi esclusivamente cooperative sociali con sedi in 3 regioni diverse e che in parte coincidevano con i soci del Consorzio Parsifal o con suoi partner strategici. Tra questi, 5 soci si sono limitati, negli anni, al versamento del solo 25% del capitale sociale sottoscritto. Dopo vari solleciti formali ed informali, gli amministratori della società avevano deliberato, già nell’ ottobre 2018, di procedere ad una formale diffida nei confronti dei soci morosi ai sensi dell’art. 2466 del codice civile per “Mancata esecuzione dei conferimenti”. Decorso inutilmente il termine intimato per procedere al versamento, l’organo amministrativo aveva deliberato di non promuovere l’azione per l’esecuzione dei conferimenti dovuti da parte dei soci morosi e di procedere alla vendita delle loro partecipazioni agli altri soci della società, pur in assenza di un diritto di prelazione.

Era Settembre del 2019 quando l’Amministratore unico comunicava a tutti i soci l’avviso di vendita delle quote dei soci morosi della società con invito a manifestare interesse entro un determinato tempo. Solo una la manifestazione d’interesse pervenuta da parte di uno dei soci, tra l’altro condizionata da una serie di incontri e programmi di lavoro congiunti che si sono conclusi con un nulla di fatto e con la richiesta, in ultimo, da parte del potenziale acquirente, di formale recesso dalla società. Riscontrata la mancanza di compratori disponibili all’acquisto delle partecipazioni, l’amministratore unico ha deliberato, in osservanza a quanto indicato dall’art. 2466 c.c., di procedere all’esclusione dei 5 soci morosi trattenendo le somme riscosse e provvedendo alla convocazione dell’assemblea straordinaria che si terrà il prossimo 10 Settembre presso lo Studio notarile Ricciotti per la riduzione conseguente del capitale sociale. Nella stessa assemblea si procederà alla riduzione di quella quota di partecipazione anche del socio recedente. I soci inviatati a partecipare all’assemblea riceveranno una convocazione con allegata una nota riepilogativa su tutte le fasi del procedimento di esclusione/recesso. 

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.

AREA GOVERNANCE | People T&C approva il suo primo bilancio sociale tra riconferma delle cariche e bilancio d’esercizio

La lettera dell’Amministratore Unico ai soci e agli stakeholder.

Si è tenuta lo scorso 15 luglio l’assemblea dei soci di People T&C che, oltre a rinnovare le cariche sociali, ha approvato, come d’obbligo, il bilancio economico per l’esercizio 2020 e per la prima volta il suo bilancio sociale.

I soci che hanno preso parte all’assemblea sono stati la Cooperativa sociale Cecilia, il Consorzio Parsifal, la Cooperativa sociale Cotrad, la Cooperativa Orizzonte e la Cooperativa sociale Domino.

Pur non gravata dall’obbligo di presentazione del bilancio sociale per la sua natura di società a responsabilità limitata, tuttavia, People T&C ha scelto di predisporlo in linea di continuità con quanto fatto dai suoi soci, quasi esclusivamente cooperative sociali.

Vi riportiamo di seguito la lettera di apertura dell’Amministratore Unico della società, Antonio Di Biase, riconfermato alla guida della società per il prossimo triennio e alleghiamo il bilancio sociale che potrete visionare segnalandoci eventuali proposte migliorative o osservazioni all’indirizzo peopletrainingconsulting@gmail.com.

LETTERA DELL’AMMINISTRATORE UNICO.

People Training & Consulting pubblica il suo primo bilancio sociale. Lo fa per rendicontare, e quindi per dare conto ai soci e agli stakeholder esterni, del proprio agire.Dopo vari anni in cui la società ha lavorato alla costruzione di una propria identità, ad un’offerta stabile di servizi soprattutto per la soddisfazione della domanda interna alla compagine sociale, oggi People Training & Consulting si apre ad una riflessione condivisa sulle proprie attività, a partire dai numeri che hanno contrassegnato un anno particolarmente difficile quale il 2020.

La lettura dei dati a disposizione in questo documento si inserisce in un contesto alimentato da almeno due criticità di fondo. Da un lato la complessità da cui muove da sempre People T&C, una srl di 17 persone giuridiche, quasi esclusivamente cooperative sociali, dislocate in vari territori italiani che trovano il baricentro comune nel Consorzio Parsifal, socio di maggioranza.  Dall’altro lato, un anno, il 2020, contrassegnato da una grave emergenza sanitaria a seguito della diffusione del COVID – 19 che ha impattato fortemente sui settori della formazione e della consulenza: il distanziamento sociale ha minato l’elemento relazionale che è alla base delle tipologie di servizi offerti dalla società  e ha indotto la sua Direzione, dopo un forte disorientamento iniziale, a riprogettare e riprogrammare i propri interventi con modalità e strumenti diversi, primo tra tutti l’e-learning, destinato a rappresentare un nuovo elemento di innovazione delle proposte formative e consulenziali, anche nel futuro.

Eh sì, il futuro. 

È quello che People Training & Consulting cerca di costruire a partire da questi dati che servono per valutare il lavoro svolto, il valore aggiunto apportato ai clienti che costituiscono oggi il portfolio della società, la capacità di generare capitale sociale e di concorrere allo sviluppo delle politiche consortili, secondo un approccio che fa di questa realtà imprenditoriale non solo un mero fornitore di servizio ma un partner strategico.

E tutto questo in un sistema di valori che ruota intorno alle persone e alle loro potenzialità, alle organizzazioni e alla loro interconnessione a partire dai cardini della qualità e dello sviluppo sostenibile. Per rappresentare il senso del modo di stare nel mondo della consulenza e della formazione, si è scelto di utilizzare la rappresentazione delle attività di People Training & Consulting rese dal pensiero e dall’idea di due bambini che, attraverso l’immagine di copertina, ci raccontano, oltre i dati e i numeri, che People T&C nasce da realtà del sociale i cui valori devono permeare, nonostante l’alta competitività del settore, l’azione quotidiana del fare impresa.

Buona lettura!

CLICCA QUI PER LEGGERE IL BILANCIO SOCIALE DI PEOPLE T&C

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.

AREA SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE | 231 – Gli organismi di vigilanza delle cooperative socie fanno gruppo

Un nuovo gruppo di lavoro coordinato da People Training & Consulting

La responsabilità degli enti ai sensi del D.lgs. 231/2001 è un argomento che, seppur risulti ormai da alcuni studiosi “inflazionato”, tutt’oggi può dirsi di grande attualità, anche in ragione del numero sempre crescente di reati presupposto che vengono di volta in volta inseriti dal legislatore.

Ai fini dell’esclusione della responsabilità amministrativa da reato nei confronti della società, l’art. 6 D.lgs. n. 231/ prevede, oltre all’adozione ed efficace applicazione di modelli organizzativi, anche l’istituzione di un Organismo di Vigilanza con lo scopo, tra gli altri, di vigilare sulla corretta applicazione dei protocolli previsti nel predetto modello.

L’Organismo di Vigilanza può essere istituito a composizione monocratica o plurisoggettiva in relazione alla struttura della società, alle sue attività e ai livelli di rischio individuati.

I suoi compiti precipui sono quelli di vigilare sulla corretta applicazione del modello organizzativo; analizzare i flussi informativi da parte dei soggetti destinatari dei protocolli di prevenzione previsti dal modello; verificare periodicamente la diffusione del modello tra i suoi destinatari; curare l’aggiornamento e l’implementazione dello stesso; comunicare eventuali falle o distorsioni nell’applicazione dei modelli organizzativi da parte dei destinatari.

La nostra società ha progettato negli anni dei modelli organizzativi per diverse cooperative associate intercettando diversi professionisti in grado di ricoprire il ruolo di organismo di vigilanza. Si tratta di avvocati che conoscevano già la nostra realtà consortile e che People T& C, nella sua missione di collettore e valorizzatore del capitale umano del nostro gruppo, ha saputo intercettare e coinvolgere.

Oggi il gruppo è costituito dall’avv. Marco Donfrancesco, l’Avv. Marco Torriero e l’Avv. Francesco Scalia.: tre professionisti del foro di Frosinone con cui People T&C ha recentemente rinsaldato la sua partnership.

La strategia condivisa con questo nuovo gruppo di lavoro è di duplice natura: una interna, legata alla realtà consortile, fatta di ridefinizione di standard minimi di controllo, soprattutto nelle aree a rischio come i rapporti con la pubblica amministrazione e del miglioramento della gestione dei flussi informativi dalle cooperative consorziate il più possibili omogenei, pur nel rispetto della specificità di ciascuna organizzazione.

La seconda, esterna, è legata ad una promozione dei nostri servizi consulenziali in materia di 231 di People, anche sul fronte della formazione, con l’occasione dell’anniversario dell’entrata in vigore del decreto legislativo 231, l’8 giugno di ormai venti anni fa.

Nelle prossime newsletter daremo conto delle attività in programma.

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.

AREA SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE | GOVERNANCE – La responsabilità degli amministratori dell’impresa sociale

Gli organi gestori responsabili verso la società, i creditori, i soci e i terzi

In questo approfondimento abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sul delicato tema della responsabilità degli amministratori nell’esercizio delle loro funzioni. Abbiamo pensato di chiedere un contributo ad una società con cui People T&C collabora. Si tratta di Etica Assicurativa, un progetto di Insurance Risk Management ideato da Carlo Giannetti, che ha come obiettivo lo sviluppo di una nuova concezione di “cultura assicurativa” per le imprese e i lavoratori del Terzo Settore e che, grazie alla ormai pluriennale esperienza dei suoi fondatori, è in grado di strutturare dei percorsi di valutazione preventiva dei rischi in cui può incorrere un’impresa sociale e la sua struttura di governo. Vi riportiamo il loro contributo.

A seguito della riforma del Terzo settore, il nuovo decreto sull’impresa sociale (d.lgs. 112/2017) ha come scopo di risolvere le carenze della precedente disciplina, al fine di ripresentare l’impresa sociale quale prototipo del Terzo settore. Da qui nasce l’esigenza di capire meglio cosa si intende per impresa sociale, quali organi la compongono e quali sono le responsabilità ad essa imputabili.

L’impresa sociale è un ente privato che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Si tratta di una qualifica giuridica che può essere attribuita tanto alle società quanto alle associazioni e fondazioni. L’opera che svolge un’impresa sociale è caratterizzata da un’attività tipicamente di interesse generale, con possibilità di fare utili, i quali devono però, necessariamente, essere reinvestiti nell’organizzazione.

La governance dell’impresa sociale dipende dalla forma giuridica in cui essa è costituita. Vi sono tuttavia delle norme generali di base alla quale ogni impresa sociale, indipendentemente dalla sua forma giuridica, deve attenersi. Questo minimo comune denominatore è indicato dal d.lgs. 112/2017 in alcune disposizioni. In particolare:

  • un’assemblea dei soci che riunisce tutti i soci dell’impresa sociale;
  • un consiglio di amministrazione eletto dall’assemblea dei soci, il quale amministra l’impresa;
  • un collegio sindacale, ovvero almeno un sindaco, che vigila sull’amministrazione dell’impresa.

Tanto gli amministratori quanto i sindaci sono chiamati a rispondere, verso la società, verso i creditori, verso i soci e i terzi, degli atti posti in essere nell’esercizio delle loro funzioni.

Oltre alla responsabilità verso la società, fondata sul rapporto che ad essa li lega (artt. 2392, 2393, 2393bis c.c.), gli amministratori rispondono verso i creditori dell’impresa per l’inosservanza degli

obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale (art. 2394 c.c.), verso ciascun socio o anche terzo, direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori (art. 2395 c.c.). Tuttavia, la responsabilità sorge solo dalla violazione delle norme di legge ovvero dalla violazione di disposizioni previste dall’atto costitutivo, che stabiliscono l’attività degli amministratori.

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.

AREA SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALI | La Privacy si apre a nuovi linguaggi

Dai fumetti ai podcast: le strategie comunicative per parlare di protezione dei dati personali

Siamo da sempre abituati, nelle nostre organizzazioni, a percepire l’adeguamento alla normativa sulla privacy e sul trattamento dei dati personali come un adempimento, soprattutto documentale, fatto di lunghe informative dal linguaggio molto tecnico.

Il GDPR e la nuova normativa sulla protezione dei dati personali a livello nazionale ha aperto le porte a nuovi linguaggi e nuovi strumenti comunicativi con l’obiettivo di riuscire a raggiungere tutti i cittadini per facilitarne la tutela dei propri diritti.

Ne è l’esempio il primo video realizzato del Garante della protezione dei dati personali italiano: un documento per raccontare cos’è la privacy dal titolo” I tuoi dati sono un tesoro” che narra, valorizzando la storia di ogni persona dalla nascita, l’importanza di rendere consapevoli le persone di un tesoro da proteggere: i propri dati personali. Un racconto che parla al cuore delle persone.

Raggiungere in modo diretto i cittadini è anche l’obiettivo del progetto realizzato dall’Istituto Italiano per la privacy e la valorizzazione dei dati che, in collaborazione con la Scuola del Fumetto di Cassino, ha predisposto il primo generatore automatico di informative privacy a fumetti, ex art. 13 Reg 2016/679/UE disponibile gratuitamente sul sito dell’Istituto https://fumetto.istitutoitalianoprivacy.it

Interessanti anche le iniziative dell’AVM SpA – Azienda Veneziana della Mobilità del Comune di Venezia, che dopo l’informativa agli utenti a fumetti e in dialetto veneziano, ha realizzato un privacy trap video che accompagna alla conoscenza della privacy e che è consultabile al seguente link.

E’ poi dello scorso dicembre il primo hackathon italiano di legal desig – disciplina innovativa che utilizza il segno, la grafica, icone e immagini per rappresentare diritti/doveri e indicare prescrizioni di natura giuridica –  patrocinato dal Garante della privacy e che ha avuto l’obiettivo di contribuire a rendere le privacy policy qualcosa che tutti possano leggere (e capire). Il risultato atteso: ridurre di almeno il 50% i caratteri delle informative privacy delle principali piattaforme web e social (p.e. Google, Amazon, Facebook, WhatsApp), utilizzando anche icone, e altri elementi grafici e visivi.

Il tema della protezione dei dati viaggia poi in rete anche attraverso podcast dedicati come quelli di Altalex e Wolters Kluwer, realizzati in collaborazione con Storielibere.fm che ogni 15 giorni presenta nuovi episodi per i professionisti del settore legale.

In ultimo, la radio in chiave moderna. Su Jus Law, la web radio dell’avvocatura, interessanti interviste e contributi su temi di attualità in materia di protezione del dati personali.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti!

La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.