Decreto di adeguamento al GDPR. Prime ispezioni tra otto mesi

Si è in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di adeguamento della normativa italiana sul trattamento dei dati personali alle prescrizioni del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati 2016/679, noto come GDPR.

Ricordiamo ai nostri lettori che il regolamento europeo è entrato in vigore lo scorso 25 maggio. ll Governo, a seguito di una delega del Parlamento, avrebbe dovuto adottare il decreto legislativo di adeguamento della nostra normativa contenuta nel “Codice privacy” italiano, armonizzandola al quadro normativo italiano entro il 21 maggio, ma non è stato così. A seguito dello slittamento, il termine è diventato il 21 agosto 2018.

Il Governo ha parzialmente rispettato questa scadenza: l’8 agosto scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del decreto che, ad oggi, non è stato ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Siamo quindi in attesa di conoscerne i contenuti. Autorevoli fonti di stampa ci confermano che la riforma della privacy entrerà in vigore in maniera graduale.

Il Codice della Privacy, contenuto nel Dlg.to 196/03, che inizialmente sembrava destinato alla completa abrogazione, nella formula definitiva, rimarrà in vigore ma  dovrà essere armonizzato ai principi nel nuovo Regolamento.

Il nuovo decreto dovrebbe garantire un periodo transitorio nel quale troveranno applicazione i Codici deontologici vigenti e i provvedimenti e le autorizzazioni del Garante; questi ultimi verranno riesaminati solo in seguito per adeguarli alla nuova normativa.

Una notizia anticipata e che confidiamo venga confermata è la definizione di modalità semplificate di adempimento degli obblighi del titolare del trattamento per quanto riguarda le micro, piccole e medie imprese.

La gradualità della riforma inoltre dovrebbe essere garantita da un periodo di otto  mesi per l’attuazione a pieno regime dei poteri di controllo affidati al Garante privacy e per l’applicazione delle relative sanzioni. Questo consentirebbe alle imprese di districarsi negli annosi dubbi interpretativi che la riforma ha innestato sul piano applicativo.

Il testo del decreto non è ancora disponibile alla consultazione, ma torneremo a parlarne appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

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